Proviamo ad immaginare assieme la seguente situazione. Siete a tavola con tutti i vostri parenti, magari sotto le festività natalizie, ed i piatti e l’allegria tra i commensali è impossibile da contare. Come in una strada molto trafficata, anche se a volte con tutto quel vapore sembra più uno scalo ferroviario, si avvicendano piatti fumanti di patate al forno, arrosti di vitello, gli immancabili canederli, invitanti scodelle di gulasch, wurstel di vario tipo, e chi più ne ha più ne metta!
Insomma, potete trovare buona parte delle tipiche ricette trentine delle quali vi abbiamo parlato a fondo nel corso di questo blog. Vini e birre sono sempre i benvenuti, oltre che gli ospiti fissi, ma ciò che rallegra ancora di più gli animi e gli stomaci dei commensali sono certamente i dolci! L’Italia offre un sacco di specialità da Nord a Sud, Isole comprese, ma se foste davvero pieni di che cosa avreste più voglia? Ma davvero pieni, nel senso che il famoso “posticino per il dolce” è poco più di un cucchiaio. Scelta ardua, ma se optate per la panna cotta andrete sul sicuro! Ma da dove ha avuto origine questo dolce al cucchiaio che è uno tra i must di ogni fine pasto che si rispetti?
Ci sono varie “diatribe culinarie” in merito che sostengono una la tesi più lontana nel tempo e nello spazio dell’altra. Alcuni pensano che sia una versione più “leggera” di dolci simili già presenti nella ricca cultura francese e tedesca. Altri pensano che sia una versione rivisitata del Biancomangiare, un dolce siciliano le cui origini, a sua volta, affondano in un altro mondo “lontano” come quello arabo. Altri ancora attribuiscono la paternità, anzi la maternità, del piatto ad una signora non meglio identificata di origini ungheresi che viveva nelle Langhe. Alcuni la fanno poi corrispondere alla Moos Hwit, dolce tipico danese molto simile alla panna cotta, la cui testimonianza scritta più antica risale alla prima metà del Duecento. Storie molto affascinanti, è vero, che dimostrano come un dolce possa fare un viaggio che non ha nulla da invidiare a quello degli esploratori di un tempo. Ma una delle versioni più “accurate” dell’origine della panna cotta ritiene che l’inventore della ricetta fosse un cuoco di Cuneo, tale Ettore Songia, che l’ha messa a punto negli anni Sessanta, anche se già anni prima c’era qualcosa di molto simile. Delicata e leggera, la panna cotta è comunque estremamente “basic”, ma davvero buona. A volta la semplicità ripaga moltissimo e lo possiamo notare quando, sopra la nostra delicata forma di panna cotta, ci mettiamo del caramello, dei frutti di bosco oppure del cioccolato per i più golosi.
Anche noi alla Forst crediamo nel valore della semplicità e del gusto e, proprio per questo motivo, vi invitiamo ad assaggiare la nostra panna cotta con il cioccolato oppure con il caffè dopo un buon pranzo. Le nostre immancabili birre, la nostra cucina tipica, ma soprattutto la nostra ospitalità vi aspettano al Ristorante Birreria Fosterbrau in pieno centro storico a Trento!