Pubblicato il 19/11/2019

La polenta di patate: quando la “concia” è di casa

Tra le ricette più tipiche del Trentino – Alto Adige, oltre che del Nord Italia in generale, la polenta è quella che sicuramente occupa un posto di rilievo sul podio culinario di queste terre. Calda e abbondante, la polenta si adagia alla perfezione sul tagliere di legno e porta la gioia nei commensali che la intingeranno nello spezzatino, la abbineranno a fagioli, carni e formaggi ed infine la accompagneranno con un bicchiere di abbondante rosso. Un “fido compagno” che non può certo mancare in una tipica cena trentina come insegnano le storiche bottiglie di Marzemino o Teroldego.

Piatto essenzialmente povero, oggi la polenta ha conosciuto una riscoperta non indifferente visto che su tutto il territorio nazionale, oltre che europeo, si sono diffuse anche le sue altre gustose varianti come quella di Storo, quella bianca e quella Taragna. Tipi diversi, ma stesso modus operandi a tavola con un gran clangore di forchette e coltelli.

Tra i mille modi di preparare, e naturalmente gustare, tale piatto non può certo mancare la polenta di patate! Ma di che cosa si tratta esattamente e quali sono le sue origini? Partiamo dunque dal principio!

La polenta di patate è uno dei piatti tipici della Val di Ledro e la sua origine risale a circa cinquecento anni fa quando le patate cominciarono ad essere coltivate anche in queste terre. Questi ortaggi economici si abbinavano alla perfezione alle altre farine usate, altre volte sopperivano anche alla loro scarsità, e non mancavano certo negli orti o nei terreni delle famiglie contadine. Le patate dunque costavano poco e si trovavano ovunque, non bastavano però al fabbisogno nutrizionale di queste persone che necessitavano di un pasto sostanzioso, in grado di fornir loro le giuste energie per affrontare al meglio una durissima giornata di lavoro nei campi o nei pascoli. Per questo venne aggiunta la “concia” (termine dialettale che significa letteralmente “condimento”) che, il più delle volte, consisteva in un soffritto di burro, olio, salvia e cipolla tritata.

Le generose porzioni di polenta di patate cuocevano dunque in gradi paioli di rame direttamente sul fuoco del camino, ma è comunque possibile prepararle anche oggi sul classico fornello, ma fate attenzione! Se avete a disposizione un recipiente in rame è meglio, ma potete anche utilizzare delle altre pentole antiaderenti. In ogni caso vi sconsigliamo di passare la materia prima, le patate quindi, nel bimby o nel frullatore, perché così facendo si perderebbe tutta la loro fragranza al pari della consistenza del piatto! In ogni caso, come le molte altre varianti della polenta, anche quella di patate si accompagna più che bene a sfiziosi taglieri di formaggi, salumi e carni con il loro sugo. Non scordate poi di tirare fuori dalla cantina una bottiglia di quello buono e godervi dunque il pasto rievocando queste antiche tradizioni.

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