Orzotto alla trentina: non è la “solita minestra”
Quante volte vi è capitato di stare male, magari durante i mesi autunnali oppure invernali, e per riprendervi vi davano una calda ciotola di minestra fumante per riprendervi e riscaldarvi? Molte volte indubbiamente e, si sa, dove non arrivano aspirine e medicinali ci pensano un buon sonno ed i cari vecchi rimedi di un tempo proposti dalle amorevoli nonne. Fino a qui nulla di strano, è più probabile ammalarsi quando fuori fa freddo oppure c’è la neve rispetto alla bella stagione. Appunto, un marzo come questo fa solo sospirare la tanto attesa primavera perché, nonostante un sole ingannatore, dalle quattro in poi la temperatura cala sensibilmente e le mattine non sono certo meglio! Non per niente ricordiamo anche qui l’adagio, rimanendo in tema di cultura popolare nel vero senso della parola, “marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello”. In questo caso di “freddo anomalo” vi riproponiamo quindi un altro classico della cucina trentina più tipico dei mesi invernali o autunnali.
L’orzotto alla trentina è infatti uno dei primi piatti più semplici, ma allo stesso tempo soddisfacenti e caldi, da preparare durante i mesi freddi e non solo, vista la sua versatilità. Le sue origini si perdono indietro nel tempo, tanto da essere citato in alcuni manoscritti culinari risalenti al XV secolo, e varia da famiglia a famiglia, da zona a zona e da orto a orto, come ci hanno già insegnato moltissime ricette del Trentino – Alto Adige. La base è comune un po’ per tutti, ma il resto sta a chi si mette ai fornelli che quindi ha ragione per antonomasia. Ad ogni modo, l’orzotto alla trentina si può preparare principalmente in due modi, in brodo oppure asciutta. Nel primo caso sarà per l’appunto una prelibata minestra mentre, nel secondo, sarà più simile ad un gustoso risotto.
Gli ingredienti necessari per la sua preparazione sono le verdure dell’orto, in particolare sedano, patate e carote, il brodo vegetale, un po’ di speck per dare quel tocco in più e naturalmente l’orzo. Ovviamente esistono una miriade di varianti, si va dalla zucca al radicchio, passando per porri e fagioli, ma per intanto teniamo buono questo come punto di partenza. Tagliate a dadini le verdure e mettetele in una pentola con olio, speck ed un po’ di rosmarino. Fate cuocere il tutto per cinque minuti a fuoco lento, facendo attenzione che non si attacchino, mescolate e solo dopo aggiungete l’orzo. Lasciate quindi che il tutto si amalgami per bene, versate del brodo vegetale caldo e continuate a cuocere l’orzotto per un’altra mezz’ora circa. Una volta terminato questo lasso di tempo servite il tutto con un po’ di speck croccante per insaporire ulteriormente il piatto ed un po’ di rosmarino per l’estasi dell’olfatto. Immancabili sono inoltre i crostini ed un po’ di formaggio grattugiato.
Che ne pensate quindi di questa ricetta? Pura tradizione e semplicità tipica di queste zone che potete “annaffiare” ulteriormente con un boccale della nostra schiumosa birra. Dove? Semplice! Solo qui da noi al Ristorante Birreria Forsterbräu di Trento!