Straboi o Strauben? Altro che panettone e pandoro!
La Befana “che vien di notte con le scarpe tutte rotte” è appena passata, così come il Natale, lasciando dolci e regali ai più buoni, carboni a quelli più cattivi ed in generale un po’ di malinconia a tutti perché, come si sa, “l’Epifania tutte le feste le porta via”. Ora si può riporre l’albero di Natale, togliere le calze dal camino e mandare “in pensione” per un po’ pandoro e panettone, ma se la tradizione offre qualche gustosa consolazione, perché lasciarsela scappare?
Per le chiacchiere, o per meglio dire i grostoi, del Carnevale con i suoi scherzi e le sue risate bisognerà aspettare ancora qualche settimana. Va però detto che per il Carnevale Ladino, invece, l’attesa è piuttosto breve. Comincerà infatti il 17 gennaio con la festa di Sant’Antonio Abate e si concluderà con il Martedì Grasso. È proprio durante questo periodo, al pari del Natale, che i più golosi possono gustare una dolce prelibatezza diffusa in tutto il territorio del Trentino – Alto Adige. Tipici della Baviera e dell’Austria, ma ritrovabili anche in Trentino (detti Straboi, Stromboi o Fortaie) ed Alto Adige (chiamati Strauben), questi dolci prendono il nome dalla loro forma particolare ed immediatamente riconoscibile a chiocciola. A proposito di forma, questo dovrebbe farvi ricordare un altro piatto tipico di quelle zone come i Bretzel dei quali abbiamo già parlato nel corso di questo blog.
Il termine tedesco “Straub” infatti, traducibile in italiano come “tortuoso”, “increspato” oppure “arricciato”, ricalca alla perfezione questa sfiziosa tradizione culinaria. Si tratta infatti di un dolce fritto a base di farina, uova, zucchero, latte, burro ed un bicchierino di grappa che non ci sta mai male. Solo a leggere gli ingredienti ci si rende conto della facilità e della rapidità, circa una mezz’oretta volendo esagerare, con la quale si può preparare lo Strauben. Servito caldo e fedele al motto “croccante fuori e morbido dentro”, il segreto sta tutto nella cottura. Ma andiamo con ordine.
Prima di tutto bisogna creare la pastella che sta alla base di tutto mischiando farina, latte, burro e tuorli d’uovo. In un altro recipiente montate gli albumi a neve con un po’ di sale e versate questo preparato nel contenitore con la pastella. Una volta fatto ciò, aggiungete la grappa e scaldate dell’olio. Se vogliamo ottenere l’iconica spirale bisognerà dunque utilizzare un imbuto e versare poi la pastella ottenuta con gli ingredienti accennati prima molto velocemente nell’olio bollente. Lasciate dunque friggere il tutto fino a quando l’impasto non assumerà un colore dorato e poi scolate aiutandovi ad “asciugare” il fritto ottenuto con della carta assorbente. Questo conferirà dunque al preparato la forma tipica, ma non è finita qui! È molto importante accompagnare il piatto come si deve servendolo caldo e cospargendolo di zucchero a velo assieme ad una marmellata, se fatta in casa meglio, di mirtilli rossi oppure altri teneri e dolci frutti di bosco. Questa prelibatezza si può gustare durante le sagre ed è presente, talvolta, fuori menù presso il Ristorante Birreria Forsterbräu di Trento, da gustare accompagnato dalla nostra famosa birra!